Piano guida per la Stazione ferroviaria dell’Alta Velocità di Firenze
Firenze, Primo premio concorso internazionale e consulenza specialistica progetto di fattibilità, 1997-1999
Progetto
Alberto Breschi, Loris Macci, Sergio Mazzoni, Marco Sala, Luca Zevi, Transit Design, Bruno Zevi
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Il Piano Guida vuole coniugare recupero e ristrutturazione urbanistici con l’espressione di una nuova individualità d’alto valore architettonico. Gli obiettivi fondamentali mirano ad assicurare il ruolo urbanistico-architettonico e l’inserimento della nuova stazione dell’Alta Velocità nel comparto urbano, in previsione della profonda modifica conseguente alla costruzione della stazione stessa. Filosofia del Piano e del progetto è la riorganizzazione dell’attuale stazione centrale di testa di S. Maria Novella; la sua integrazione con la nuova stazione dell’A.V., secondo un sistema di strutture, attrezzature e funzioni in sequenza logica e organica, determina l’estensione equilibratrice verso il territorio, attraverso una parziale diluizione delle funzioni e degli accessi che vengono rafforzati e incrementati.
Il progetto della nuova stazione diviene l’occasione per ridisegnare un intero comparto urbano, la cui nuova cifra funzionale è un connubio tra architettura e paesaggio: un grande parco lineare attrezzato ospita e rilega le nuove funzioni urbane raccordandole a quelle esistenti, e offre alla città un centro moderno capace di decongestionare quello storico e di arricchirlo. Inoltre, il progetto crea l’espansione ed integrazione del sistema espositivo-congressuale, in adiacenza alla prevista Stazione-Fermata Belfiore A.V. con attrezzature e servizi complementari. Il Piano ed il progetto comprendono la realizzazione di un nuovo grande volume architettonico, comprensivo dell’accesso allo scalo sotterraneo dell’A.V. e di un nuovo polo espositivo. La configurazione planivolumetrica adottata è in scala con la dimensione urbana e paesaggistica ed è caratterizzata dalla presenza di una grande copertura attrezzata a parco pensile e da un volume sagomato come piazza-pensilina, rivolto verso il centro antico della città. Lo scalo dei treni dell’Alta Velocità è previsto all’interno di uno spazio interrato coperto con grandi volumi vetrati posti su quote differenti per ridisegnare quei volumi esistenti che vengono in prima fase demoliti. Questa prima proposta formulata nel Piano Guida non ha seguito; successivamente viene riformulato un nuovo progetto che si caratterizza per una grande copertura trasparente sotto cui trovano posto tutte le parti funzionali della stazione e le nuove e innovative funzioni commerciali ed espositive. Le preesistenze si integrano in un disegno unitario a forte valenza urbana, che diviene il nuovo segno tipologico che caratterizza la stazione del nuovo millennio configurata come una “piazza coperta” multifunzionale.