Pahlavi national library

Concorso internazionale, 1978

Progetto
Alberto Breschi, Roberto Pecchioli, con F. Arzideh, P. Bellia, M.T.Delyooye Sabeti, F.M. Lorusso, T. Manco, G.R. Massoud Ansari, S. Peivan

 

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“Architettura come paesaggio e paesaggio reso architettura”, questa la premessa con cui è stata affrontata la progettazione. Il terreno intorno al complesso e gli spazi aperti complementari di alcuni reparti della biblioteca sono stati “disegnati” secondo criteri compositivi analoghi a quelli seguiti per il “costruito”. Il risultato finale è una sorta di “collina artificiale” che riproduce nelle sue linee altimetriche l’andamento originario del terreno e che varia nei materiali – prima terra, poi pietra, poi cemento e infine vetro – e nel disegno che da naturale diventa geometrico a testimoniare l’intervento razionale, ma non violento, dell’uomo sulla natura. Come nella città le strade e le piazze (luoghi di scambio, luoghi di sosta e di ritrovo) sono gli elementi generatori del disegno urbano, così in questa architettura il percorso assiale a vari livelli, con luoghi di sosta, è l’elemento generatore del disegno architettonico.